Ben tornati all’ascolto di una nuova puntata della rubrica di storia della musica, La Musica del Venerdì.
Oggi vi parlerò di un disco che è stato pubblicato nello scorso aprile, con il titolo di “The Magic Whip” e al quale mi sono avvicinato con un certo sospetto, perché arrivava dopo 16 anni da l’ultimo (in formazione completa) sfornato da una band inglese in auge soprattutto negli anni novanta. Il sospetto derivava dalla diffidenza che provo verso dischi frutto di reunion a volte, tanto dettate da ragioni commerciali, quanto inverosimili.
Devo ammettere però che i nostri, (Demon Albarn, Graham Coxon, Alex James, Dave Rowntree) si sono mantenuti in forma e avendo cinque giorni liberi durante una turnè in oriente, causa l’annullamento di un concerto, nel maggio 2013, si sono chiusi dentro uno studio di registrazione a Hong Kong e hanno fissato su nastro ore e ore di musica, che poi, scremate e ridotte, sono state consegnate da Coxon e dal produttore Stephen Street al genio Albarn, il quale ha completato i testi e ha fissato 12 brani per un totale di 49,27 minuti.
Ovviamente avete capito che sto parlando dei Blur. C’è da precisare, però, che non tutte le canzoni del disco, possono essere ascritte allo stile del gruppo, alcuni sono brani di Albarn e basta, ma altri ripropongono i suoni e l’energia tipica della band degli anni ’90, con tanto di coretti.
In sintesi un album piacevole sia per il recupero di certe sonorità, sia per l’arte che Albarn tira sempre fuori dal suo vulcanico ingegno.
Se volete vedere il suddetto genio, in un’immagine tipo patente..
se volete vederli tutti insieme, recenti..
infine se volete vederli come erano..
Con il brano, tipicamente Blur “Lonesome Street”
Con il brano sempre tipicamente Blur “Go Out”
Infine, con la non tanto Blur, ma comunque bella “Thought I Was A Spaceman”
Signore e Signori
Ecco a Voi
The Blur
Buon ascolto e buon venerdì
Fabrizio Savelli