MATRIMONI GAY IN IRLANDA, UNA CONQUISTA DI CIVILTA’ IN BARBA AI FONDAMENTALISMI

L’irlanda è diventato il primo Paese al mondo ad aver introdotto i matrimoni gay tramite referendum. I voti favorevoli sono stati a livello nazionale il 62,1%, con punte di oltre il 70% nelle città come Dublino, mentre i No si sono fermati al 37,9%.

Nonostante le proprie radici profondamente cattoliche, gli irlandesi hanno deciso di introdurre un emendamento che cambia la loro Costituzione, rendendo appunto possibile le nozze fra le persone dello stesso sesso. Nel giro di 22 anni il Paese è così passato dal depenalizzare l’omosessualità come reato, all’introduzione delle unioni civili nel 2010, fino al risultato di ieri.

Il matrimonio gay è la legalizzazione civile dell’unione di due persone dello stesso sesso. Questo comporta l’acquisizione di diritti e doveri da parte della coppia come la possibilità di ereditare in caso di morte del coniuge, di prendere decisioni sulla salute del partner, di godere di sconti famiglia, di avere tutele in caso di separazione, di usufruire della pensione del coniuge etc.

Attualmente i Paesi in cui la possibilità di contrarre un matrimonio tra persone dello stesso sesso è prevista dalla legislazione sono: Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Portogallo, Canada, Sudafrica, Svezia, Norvegia, Danimarca, Islanda, Argentina, Messico ed in alcuni stati degli USA come Massachusetts, Connecticut, Iowa, Vermont, New Hampshire, New York e Washington DC.

Per unione civile, invece, si intende la convivenza tra due persone non necessariamente omosessuali. Anche questo tipo di legame comporta alcuni diritti per i coniugi. Così come nel caso dei matrimoni gay, le unioni civili non sono legalmente riconosciute in tutto il mondo. I Paesi che non prevedono una legislazione al riguardo sono: Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia.

Credo che in tempi sempre più stringenti di decapitazioni, distruzioni di siti archeologici, divieti di ogni tipo ed esecuzioni barbare di omosessuali soltanto in quanto tali, un risultato del genere avvenuto per voto popolare ieri in Irlanda possa rappresentare una conquista di civiltà notevole, da contrapporre a quella retrograda e oscurantista idea di mondo verso cui i sedicenti fondamentalisti di ogni religione vorrebbero condurci. In questo modo lo scontro non sarà militare, che come visto nel decennio precedente è stato controproducente, bensì ideologico.

Ed è l’unico modo se si intende vincere questa “guerra”. Accelerare in tema di diritti, libertà e conquiste sociali, per essere, in quanto Occidente sviluppato, la forza del nostro esempio e non l’esempio della nostra forza.

Filippo Piccini

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