7 marzo 1911
In Messico scoppia la rivoluzione per rovesciare il dittatore Porfirio Díaz, al potere da trent’anni. Il suo rivale Francisco Madero si mette a capo degli oppositori e dichiara nulle le lezioni vinte da Diaz. La ribellione si estende in tutto il paese guidata da leader rivoluzionari quali Francisco Villa, Emiliano Zapata e successivamente, da Venustiano Carranza e Álvaro Obregón. Nel 1917 viene varata infine la nuova costituzione, ma le violenze non si fermano prima del 1930.