Ben tornati all’ascolto di una nuova puntata della rubrica di storia della musica, La Musica del Venerdì.
Oggi vi parlerò di un ragazzo nato a Londra nell’estate del 1948, che verso la fine degli anni sessanta, ottiene un pallido successo come cantante pop,
ma poi si ammala gravemente di tubercolosi e passa del tempo in un sanatorio. Qui ripensa alla propria vita, alle proprie origini e mentre pensa non taglia la barba e i capelli. Quando guarisce è un altro uomo
e ha nuove canzoni, che conciliano un folk acustico con tematiche di spiritualità universale. In questa nuova veste di menestrello hippy pubblica tre album nel giro di due anni e sfonda in tutto il mondo, arrivando a vendere oltre quaranta milioni di dischi.
Nel 1977 si converte all’Islam, con il nome di Yusuf Islam, cosa che gli creerà non pochi problemi soprattutto dopo l’11 settembre 2001, anche se vive la sua fede in maniera pacifica e come ha affermato egli stesso nel pieno rispetto della legge del Regno Unito. Qualche tempo dopo la conversione, si ritira dalle scene. Solo negli ultimi anni è tornato a cantare, facendo la pace con i due suoi “io”, quello ragazzo pop e quello uomo dai lunghi capelli.
Se volete vederlo nel 1970, insieme alla allora fidanzata, la bella Carly Simon..
se invece volete vederlo ispirato cantante..
infine se volete vederlo più di recente..
Con l’elegante “Katmandu”
con la famosissima intergenerazionale “Father and Son”
infine con la bella “Moon Shadow”
Signore e Signori
ecco a Voi
Cat Stevens / Yusuf
Buon ascolto e buon venerdì!
Fabrizio Savelli