26 gennaio 1943
Seconda guerra mondiale. Le forze italo-tedesche, provate dal gelido inverno russo, ripiegano caoticamente. Dopo 9 giorni di marcia e 25 battaglie di sfondamento e retroguardia, gli Alpini giungono all’appuntamento finale: lo sbarramento russo di Nikolajewka. I 13.420 uomini rimasti del Corpo d’Armata Alpino (erano più di 60.000 dieci giorni prima) espugnano, a colpi di fucile e bombe a mano, il paese di Nikolajewka. Le forze sovietiche vengono sopraffatte da alpini della Tridentina, comandati dal loro eroico comandante, il generale Reverberi, che li trascina all’attacco delle postazioni russe al grido di “Tridentina avanti!”. Come una valanga, gli Alpini travolgono la resistenza sovietica, ma il prezzo pagato è enorme: migliaia di soldati italiani restano sul campo di battaglia.