Nils Dickman è uno spazzaneve appena eletto cittadino dell’anno in una sperduta località della Norvegia, dove (come dirà uno dei personaggi) nevica e basta. Apparentemente sembra proprio così, fin dall’ inizio della storia siamo catapultati grazie a delle immagini magnifiche in un mondo senza tempo che sembra lontano anni luce dal nostro.
Tutto scorre tranquillamente nella sua vita, fino a quando suo figlio viene trovato morto per overdose e accusato di far parte di una banda di spacciatori. Nils a differenza di sua moglie, (che non sopporterà il peso di questa tragedia) non crede a questa ipotesi e la sua convinzione basterà a trasformarlo in un nuovo giustiziere della notte. Grazie alla sua determinazione, si metterà sulle tracce dei serial killer, fino ad arrivare al capo supremo, un certo “Conte” singolare personaggio che s’imprimerà presto nella nostra memoria. Ma anche altri personaggi di diverse etnie interverranno nella storia e trattandosi quasi di un gangster movie si arriverà ad una resa dei conti finale che lungi dall’essere definitiva.
La peculiarità di questo film, non è tanto nella storia quanto nell’ambientazione e nel rapporto coi personaggi che ci vengono presentati come dice il titolo non nel consueto ordine di apparizione, ma al contrario di sparizione, perché noi ne veniamo a conoscenza nel momento in cui Nils li farà scomparire nelle gelide acque di una maestosa cascata notturna. Il paesaggio è il vero protagonista e proprio sotto la sua onnipresente coltre bianca si nasconde un noir glaciale, caratterizzato da un ironia e spietatezza fuori dal comune. Nils impugna la pistola con la stessa naturalezza con cui guida il suo amato spazzaneve, i dialoghi tra i personaggi sono così taglienti e surreali che solo chi ha familiarità con il cinema nordico (fra tutti il finlandese Aki Kaurismaki) non faticherà a comprenderne il senso.
Pur non negando qualche parentela con il cinema di Tarantino e con “Fargo” dei fratelli Coen, Hans Peter Molland firma un’opera che non è paragonabile a nessun altra ed è proprio questo il suo punto di forza, assistere a qualcosa di nuovo pur avendolo già visto. Aiutato da un cast eccezionale in cui primeggia Stellan Skarsgard a noi noto per il sodalizio con Lars Von Trier e un sempre perfetto Bruno Ganz ci troviamo di fronte ad un cinema tutto da scoprire per capire come non lontano da noi esiste una cinematografia troppo spesso dimenticata, come dimostra la scarsa distribuzione di queste pellicole, ma talmente vitale da trasformare film come questi in autentici cult movie.
Laura Pozzi