Ben tornati all’ascolto di una nuova puntata della rubrica di storia della musica, La Musica del Venerdì, oggi vi parlerò di una giovane, nata il 21 febbraio del 1933 nel profondo sud degli Stati Uniti.
Sesta di otto figli, dimostra precocemente di avere un talento per la musica, imparando a soli sette anni a suonare il pianoforte. Tutta la sua vita è però fortemente condizionata dalla segregazione razziale che di fatto persiste in America, anche dopo la fine della schiavitù.
La Nostra racconta che quando aveva dodici anni, durante una sua esibizione al piano, i suoi genitori vennero fatti stare in piedi in fondo alla sala, in quanto neri. La comunità nella quale cresce si fa carico, con una colletta di favorire il suo talento. La formazione, all’inizio è necessariamente classica, ma poi un po’ per passione, un po’ perché le borse di studio finiscono, vira verso altre forme meno ortodosse. Così troviamo la giovane a lavorare in diversi club sulle orme di Billie Holiday, orientandosi verso il jazz e il Blues e solo in seguito anche verso il Folk.
Una volta diventata famosa, conosce e diventa amica di Malcom X e del reverendo Martin Luther King.
Per tutta la vita lotta contro i pregiudizi razziali e verso la fine degli anni sessanta, sceglie un volontario e polemico esilio dagli Stati Uniti.
Se volete vederla giovane e sorridente..
se invece volete vederla malinconica fumatrice..
Con il brano, cover di un successo del 1928, “My Baby Just Cares for Me”
e con l’inno al rispetto umano, tratto dal musical Hair “Ain’t Got No, I Got Life”
Signore e Signori,
ecco a Voi
La grandissima,
Miss Nina Simone
Buon Ascolto e buon fine settimana!
Fabrizio Savelli