5 maggio 1981
Muore in carcere, dopo 66 giorni di sciopero della fame, l’attivista irlandese Bobby Sands. Entrato nell’Ira a 18 anni, viene più volte arrestato per detenzione di armi da fuoco e attentati dinamitardi. Sands è il primo fra gli attivisti detenuti a sacrificare la propria vita per la causa repubblicana. Con questo gesto cerca di portare all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale la cosiddetta dirty war, che il governo britannico conduce nelle sei contee del nord dell’Irlanda ai danni della comunità cattolica, discriminata in quanto tale, favorevole alla riunificazione dell’Irlanda del Nord, a maggioranza protestante, con la Repubblica irlandese.