23 marzo 1944
Nel giorno in cui il fascismo celebra la sua fondazione, avvenuta 25 anni prima, un gruppo di partigiani uccide, in un attacco dinamitardo a Roma, in via Rasella, 32 soldati del battaglione Bozen (ed un bambino italiano) e ne ferisce 110 (di cui uno morirà nelle ore successive). La rappresaglia nazista non tarda ad arrivare. L’ordine di Hitler è di fucilare dieci italiani per ogni soldato tedesco ucciso. Il giorno dopo si compie la strage delle Fosse Ardeatine, condotta dal colonnello Herbert Kappler, coadiuvato dal capitano Erik Priebke: 335 uomini vengono uccisi ciascuno con un colpo alla nuca.