17 marzo 1971
Gli italiani vengono a conoscenza per la prima volta, dalle pagine del quotidiano “Paese Sera”, dell’esistenza del “Golpe Borghese”, un progetto eversivo dell’estrema destra, che, con il sostegno di alcuni settori dell’apparato militare, avrebbe dovuto abbattere le istituzioni democratiche. Sarebbe dovuto scattare nella notte fra il 7 e l’8 dicembre 1970 e aveva come mente organizzativa Junio Valerio Borghese, il principe nero. A poche ore dall’attuazione, l’operazione ebbe un inaspettato quanto inspiegabile stop. I giorni successivi alla scioccante rivelazione, la magistratura italiana emette gli ordini di cattura, per tentativo di insurrezione armata contro lo Stato, contro gli esponenti della destra extraparlamentare Mario Rosa e Sandro Saccucci, l’affarista Giovanni De Rosa, l’imprenditore edile Remo Orlandini, e, successivamente, contro Junio Valerio Borghese. Quest’ultimo riesce tuttavia a fuggire in Spagna, dove morira’ nel 1974. Per gli altri imputati, l’iter giudiziario sarà molto lungo.