16 marzo 1926
Il fisico statunitense Robert H. Goddard lancia con successo il primo razzo a propellente liquido ad Auburn, nel Massachusetts, dalla fattoria di suo zia Effie, aprendo la strada all’era dei viaggi nello spazio. Il razzo, niente altro che un assemblaggio di sottili tubi ed alimentato da ossigeno liquido e benzina, viaggia per 2,5 secondi ad una velocità di circa 60 chilometri orari, raggiungendo un’altezza di 14 metri ed atterrando a 56 metri di distanza. Già nel 1903 il russo Konstantin Tsiolkovsky aveva pubblicato un trattato sull’utilizzo di motori a razzo nello spazio, ma è Goddard che, nel 1920, inizia a costruire il primo razzo a propellente liquido, ossia usando la tecnologia che negli anni ’60 avrebbe portato gli esseri umani nello spazio. Quando lancia la sua “creatura”, quel 16 marzo, Goddard ha 44 anni e corona un sogno giovanile nato quando a 16 anni, nel 1898, nella nativa Worcester, nel Massachusetts, aveva letto il romanzo di Herbert George Wells “La Guerra dei mondi”. Diventa così il primo a dimostrare che i razzi sono in grado di “spingere” il vuoto, come lo spazio. Goddard, che morirà 57enne, nel 1945, a Baltimora, non potrà vedere quindi aprirsi la grande stagione della missilistica negli anni ‘50 e ’60.