18 novembre 1978
A Jonestown, nella Guyana francese, Jim Jones guida gli appartenenti della sua setta religiosa, i People Temples, a quello che è considerato il più grande suicidio di massa della storia moderna. Muoiono più di 900 persone, tra cui 276 bambini. I sopravvissuti descrivono Jonestown come un misto di prigione e bucolica isola di felicità e integrazione razziale riuscita. Le diserzioni erano comunque pochissime non solo per la repressione contro i disertori, ma perché le persone vivevano in uno stato di mobilitazione permanente in una vita completamente comunitaria, in cui difficilmente sviluppavano il desiderio di andarsene. Il livello d’estremo fanatismo forse può spiegare l’adesione della comunità alla decisione del suicidio collettivo.