2 novembre 1975
Nella notte viene ucciso all’idroscalo di Ostia Pier Paolo Pasolini. Tra i maggiori intellettuali italiani degli anni Settanta, il poeta è amato e odiato per la radicalità dei suoi giudizi, e per le sue aspre critiche alle abitudini borghesi, ma anche al movimento sessantottino. Pasolini fa discutere anche al di fuori della letteratura e del cinema: famosa è la sua invettiva contro la “falsa rivoluzione” e i “borghesi conformisti”, con la quale si schiera, all’indomani degli scontri di Valle Giulia, contro il movimento studentesco. Per l’omicidio di Pasolini, verrà condannato un “ragazzo di vita” , Pino Pelosi, che poi ritratterà la confessione. Le circostanze della morte di Pasolini non sono ad oggi ancora state chiarite.