LA SUDDEUTSCHE ZEITUNG: “PER L’ITALIA BERLUSCONIZZATA COMINCIA A ESSERE TROPPO TARDI”

Frankfurt Book Fair 2013Alla Fiera di Francoforte il Padiglione italiano non attira più.«Lo stand Mondadori luccica, l’Einaudi come nella spazzatura».

«Comincia a essere troppo tardi», cosi titola oggi la Süddeutsche Zeitung l’articolo di Volker Breidecker dedicato alla presenza italiana alla Fiera del libro di Francoforte. Riprende, l’articolo, la frase del presidente dell’Aie Marco Polillo che lamentava il disinteresse del mondo politico per i gravi problemi del mercato dei libri (14 per cento in meno di fatturato nel 2012) e, appunto, diceva che «comincia a essere troppo tardi». E questo è il sottotitolo: «Negli anni 80, anche alla Buchmesse, l’Italia era un centro di attrazione per tutti. Oggi nel Padiglione 5 regna il silenzio. Ma lo stand della casa editrice di Berlusconi luccica come uno studio televisivo».

METAFORA DELLA CRISI – Insomma, lo spettacolo offerto dal padiglione italiano diventa una metafora della crisi dell’intero paese. Il giornalista racconta la sua visita nelle prime ore di mercoledì, il giorno di apertura della Fiera. Vede gli stand dei piccoli editori ancora con i cartoni da sballare, negli altri non c’è nessuno che gli parli. Allo stand Sellerio c’è solo l’editore, ma è così assorto nella lettura di uno dei suoi libri dalle copertine blu che il giornalista non se la sente di disturbarlo. L’Italia, dice l’articolo, sta insieme agli altri tre paesi colpiti dalla crisi, Spagna, Grecia, Portogallo. E i dati forniti dall’Aie spiegano questo panorama desolato.

IL RIMPIANTO PER LA EINAUDI – Poi il giornalista va «nella tana del lupo», ovvero lo stand Mondadori (che viene sempre scritto «Mondatori», probabilmente per via del correttore automatico), che «somiglia a uno studio televisivo sotto la luce abbagliante dei riflettori». Cerca l’Einaudi, che dopo la grave crisi degli anni ‘80 appartiene ora al gruppo «di proprietà della famiglia Berlusconi». Un tempo l’Einaudi fu «la nave ammiraglia dell’editoria italiana, ancora più importante per l’Italia di quello che fu Suhrkamp per la Germania». Sì, ma dov’è l’Einaudi? Ai margini dello stand, «come nell’angolo della spazzatura», su due piccoli scaffali molto in basso sono ammucchiate di malavoglia le novità einaudiane. Sconfortato il giornalista se ne va, ma per riaversi un po’ si ferma allo stand di Adelphi che festeggia i suoi 50 anni e augura lunga vita alla casa editrice che ha mantenuto un programma di alto prestigio culturale ed estetico.

BERLUSCONIZZATI SENZA RIMEDIO – Il fatto è, scrive la «S.Z. », che se l’Italia dei libri non attrae più questo dipende dal fatto che l’intero mondo dei media è, senza rimedio, «berlusconizzato». E così conclude il suo amaro viaggio in Italia: «Gli italiani, che oggi hanno tutti i motivi per essere depressi da quando la loro antica civiltà ha subito nei vent’anni di Berlusconi danni molto peggiori perfino di quelli inferti da Mussolini, gli italiani dunque riusciranno a usare ancora quel poco di splendore che gli resta, o invece si limiteranno a rimpiangerlo?».

di Ranieri Polese su CORRIEREDELLASERA.it

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