3 agosto 2008
Muore Aleksandr Isaevic Solženicyn, lo scrittore e drammaturgo, che con la sua opera ha portato a conoscenza delle atrocità dei gulag, i campi di lavoro sovietici dove lui stesso trascorse parte della sua vita: venne condannato ad 8 anni di prigionia per aver criticato Stalin in una lettera privata ad un amico. Insignito del Nobel per la Letteratura, 4 anni dopo viene esiliato dall’Unione Sovietica e si trasferisce prima in Svizzera, poi negli Stati Uniti, dove insegna all’Università di Stanford. Tornerà nel suo paese nel 1994, all’indomani della caduta del regime, e viene eletto membro dell’Accademia serba delle arti e delle scienze. Tra i suoi maggiori successi, “Arcipelago Gulag”, “Una giornata di Ivan Denisovic”, “Divisione Cancro”, “Il grande cerchio”.