DETENUTO SOSTIENE 8 ESAMI, IL GIUDICE GLI NEGA IL PERMESSO PER LA LAUREA

libro carcereIl giudice di sorveglianza del tribunale di Frosinone ha negato il permesso di discutere la tesi e sostenere l’esame di Laurea a un detenuto di Ceccano, in Ciociaria, che venerdì dovrebbe quindi presentarsi alla facoltà di Scienze politiche di un’Università telematica romana. Il detenuto non potrà quindi conseguire la Laurea visto che non c’è l’autorizzazione per andare a sostenere l’esame.


IL DOTTORANDO E’ DENTRO PER RAPINA
Il trentaduenne detenuto nel carcere di Frosinone è stato arrestato e condannato a tre anni con l’accusa di rapina a extracomunitari. Una volta rinchiuso nell’istituto di pena del capoluogo ciociaro, nel dicembre 2011, si è dedicato a completare i suoi studi preparandosi da solo sui libri perché dal carcere non ha potuto seguire le lezioni via computer.

HA GIA’ SOSTENUTO OTTO ESAMI
L’uomo ha sostenuto gli ultimi otto esami nel penitenziario ciociaro, davanti a una commissione dell’università, conseguendo tra l’altro voti molto alti – alcuni trenta e un trenta e lode – e ora è pronto a sostenere la tesi di laurea. Ma il giudice di sorveglianza ha respinto l’istanza di permesso avanzata dall’avvocato Calogero Nobile, che aveva chiesto di accompagnare il suo assistito anche con la scorta.

“IL REINSERIMENTO SOCIALE? SOLO PAROLE”
Il detenuto uscirà dal carcere a marzo del prossimo anno, se il ministro della Giustizia e il Consiglio superiore della magistratura (ai quali il legale dell’uomo si è rivolto) non risolveranno la situazione, dovrà aspettare ancora alcuni mesi prima di poter diventare dottore in Scienze politiche. “Così il reinserimento sociale dei detenuti – conclude l’avvocato Nobile – resta solo nelle belle parole dei politici“. E ancora: “Il giudice ha sostenuto che non c’è bisogno dell’autorizzazione ma che la Commissione di laurea dell’università deve recarsi in carcere per l’esame di laurea. E’ una decisioneche contraddice i principi fondamentali di rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti. Si nega la possibilità a un recluso di laurearsi, cosa che non capita tutti i giorni, e di aprirsi a nuove prospettive una volta finita di scontare la pena“.

da NanoPress.it

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