3 maggio 1968
Le prime cariche della polizia contro gli studenti in protesta danno inizio al Maggio francese. Si trattò di una vasta rivolta spontanea di natura insieme sociale, politica e anche filosofica, spesso confusa e complessa, a volte anche violenta, ma ancor più spesso ludica e festosa: il maggio ’68 apparve come un momento di illusione rivoluzionaria lirica, di fede ardente e utopistica nella possibilità di una trasformazione radicale della vita e del mondo. Considerato a volte una “rivoluzione mancata”, e malgrado l’ampio ricorso alla retorica e ai simboli delle precedenti rivoluzioni francesi (barricate, bandiere rosse e nere) nel maggio ’68 non vi fu in realtà alcuna volontà di conquista illegale del potere né di slittamento verso la guerra civile.