4 marzo 1963
A Parigi sei persone sono condannate a morte per il tentato assassinio del presidente Charles de Gaulle.
A capo della “Missione Tre” della sezione organizzativa dell’OAS (Organizzazione Armata Segreta, gruppo terroristico di destra) c’era Georges Waitin, lo “Sciacallo”, che nato in Algeria, si era schierato contro l’indipendenza nella guerra di Algeria e si era battuto anche contro la decisione di de Gaulle di concedere la sovranità all’ex territorio francese, nel luglio 1962.
Nell’attentato i congiurati colpirono la autovettura del presidente, mandandone in frantumi i finestrini, ma senza colpire lo statista.
In un’intervista rilasciata nel 1990, Watin spiegò che l’intenzione originaria era di rapire de Gaulle e di “processarlo davanti a una corte marziale, e solo dopo giustiziarlo”, per il tradimento perpetrato concedendo l’indipendenza all’Algeria. Ma il piano fallì per un cambiamento di programma nell’itinerario della vettura presidenziale, e allora i congiurati tentarono, senza successo, di colpire de Gaulle in strada.
Watin beneficiò di un’amnistia nel 1968, la sua impresa è stata oggetto di un romanzo scritto da Frederick Forsythe e del film omonimo ” Il giorno dello sciacallo”.