Il Prof: «Sono partiti vecchi. Uno nato nel 1994, l’altro nel 1921».
Con un po’ di sarcasmo e qualche riferimento implicito Mario Monti si è rimesso l’elmetto da battaglia elettorale. E l’ha fatto attaccando i principali rivali della sua lista centrista: «I vecchi partiti non sono in grado di offrire una visione nuova negli interessi dei cittadini come noi della società civile». A quali si riferiva in particolare? «Uno fondato nel 1994, non vecchio ma neanche nuovo e uno fondato nel 1921». Forza Italia e Partito comunista, antenati di Popolo della libertà e Partito democratico.
MONTI: «PD, PASSATO GLORIOSO».Poi il Prof ha provato a correggere il tiro: «Non sono stato ben inteso, intendevo riferirmi alla novità della nostra proposta politica che non può pretendere di avere il passato glorioso di altri partiti, come il Pd, ma paradossalmente ha il vantaggio, rispetto a partiti che sono in esercizio da molto più tempo, di essere una forza più fresca e meno legata a legittimi interessi costituiti».
«IN EUROPA DIFENDO L’ITALIA». Monti ha replicato anche alle critiche per i suoi incontri a Bruxelles e a Berlino con la cancelliera Merkel: «Alcuni spiritosi dicono che vado a Bruxelles, Berlino e a Parigi per motivi elettorali, ma io vado a garantire l’Italia e in primo luogo il Sud nella battaglia sui fondi comunitari per i prossimi sette anni».
Ma le dichiarazioni del premier uscente hanno innescato la polemica, nonostante la retromarcia. Su Twitter Dario Franceschini, capogruppo Pd alla Camera, si è ribellato: «Ora Monti la smetta. Dire che il Partito democratico è nato nel 1921 offende prima di tutto la sua intelligenza. Anche alla propaganda c’è un limite».
LETTA: «DERIVA BERLUSCONIANA».Anche Enrico Letta ha reagito: «Pd nato nel ’21? Deriva simil-berlusconiana, ultimi argomenti elettorali. Monti è senza scusanti. Aiuta l’originale. Noi insistiamo a parlar d’Italia».
BINDI: «CERCA CONSENSI». Infine Rosy Bindi, presidente dell’Assemblea nazionale del Pd: «L’ultima cosa che ci si poteva aspettare da Monti è che parlasse del Pd come del partito dei comunisti italiani. Cerca il consenso, ma in questo modo sicuramente non prenderà i voti dei berlusconiani delusi, che alla copia preferiscono, come sempre, l’originale».
da Lettera43.it