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BORSA, NON SI SPEGNE LA SCOSSA DELLA CRISI DI GOVERNO SUI MERCATI

berlusconi rolling stonesDopo l’impennata della mattina, i Btp decennali prendono fiato e lo sprad si stabilizza sui 322 punti in attesa del pronunciamento del Colle. Non si placano, invece, le vendite su Piazza Affari, maglia nera d’Europa con un calo dell’1,27 per cento.


Dopo una mattinata convulsa, con l’approssimarsi della pausa del finesettimana e in attesa di un pronunciamento del Colle, i titoli di Stato italiani tirano il fiato. E così a due ore dalla chiusura, i Btp decennali viaggiano in semiparità rispetto a ieri, per un rendimento del 4,55% che, combinato con l’andamento oscillante del Bund tedesco, comporta uno spread a 326 punti. Non si placano, invece, le vendite su Piazza Affari, che cede l’1,27 per cento, confermandosi la maglia nera del Vecchio Continente.

Questa mattina, in apertura, in attesa dei colloqui al Colle, la spallata di Silvio Berlusconi aveva continuato a far sentire i suoi effetti sulla credibilità del debito sovrano italiano, con i Btp decennali che, dopo la galoppata di ieri, hanno aperto ancora in rialzo e a mezzora dall’arrivo di Alfano al Quirinale, registravano tassi d’interesse in crescita di 7 punti base al 4,62 per cento. Relativamente moderato, però, l’effetto sullo spread col Bund tedesco, che viaggiava sui 332 punti, grazie al taglio delle stime sulla crescita di Berlino annunciato di prima mattina dalla Bundesbank che ha frenato un nuovo raffreddamento dei titoli di Stato della Merkel.

In dettaglio, l’istituto di Francoforte vede il pil della Germania crescere solo dello 0,4% l’anno prossimo dal precedente 1,6% indicato a giugno. Per il 2012 il pil tedesco è previsto in aumento dello 0,7% dal +1% della stima precedente. Secondo le nuove previsioni, la crescita tornerà abbastanza vigorosa nel 2014 con un pil stimato in espansione dell’1,9% dopo un calo marcato nel quarto trimestre di quest’anno e una stagnazione nel primo trimestre del prossimo anno. Gli analisti interpellati sono comunque fiduciosi che la debolezza dell’economia, a causa della crisi e della recessione in molte parti dell’Eurozona e dell’Unione europea nel suo complesso non resterà a lungo nella principale economia del Vecchio Continente.

Da segnalare, infine, su Milano che Generali cede l’1,37% sulle voci di un possibile passaggio del 4,5% della compagnia in mano a Bankitalia al Fondo Strategico Italiano della Cassa Depositi e prestiti. Secondo indiscrezioni de La Stampa, Via Nazionale, per evitare il conflitto di interessi legato all’attribuzione della vigilanza sulle assicurazioni, starebbe valutando anche di girare la quota all’Fsi. Un’ipotesi, scrive il quotidiano della Fiat, che non piace ad alcuni soci forti del Leone, timorosi di interferenze politiche nella gestione di quella che è considerata la cassaforte strategica del Paese.

da IlFattoQuotidiano.it

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