Curiosità

LA CARTA GEOLOGICA D’ITALIA È RIMASTA A DUE SECOLI FA

Mancano i soldi per l’aggiornamento eppure si tratta di mappe che sono indispensabili anche per rivedere la classificazione sismica.


Mentre tra Modena e Mantova la terra ha ripreso a tremare, ieri, a Bologna l’Ispra e il consiglio nazionale dei geologi hanno lanciato l’allarme per la cartografia geologica dell’Italia ferma a quota 225 fogli, che coprono cioè solo il 40-45% del territorio del Paese. Resta un 60% dello Stivale scoperto da questa  mappatura fondamentale per prevenire i rischi idrogeologici, per  contribuire alla redazione della mappatura del rischio sismico, ma  anche per tutelare le risorse della terra, difenderle e farne una leva di sviluppo ecocompatibile. Il progetto nazionale di cartografia geologica (Carg), avviato con una legge del 1988, è arrivato ad una copertura del 40% del territorio nazionale con finanziamenti statali pari a 81 milioni di euro.

Servono 200 milioni di euro in 15-20 anni

Tre quinti del territorio italiano, dunque, non hanno una cartografia aggiornata e realizzata con metodologie moderne. Per completare i fogli mancanti sarebbero necessari 200 milioni di euro in 15-20 anni. Tra le poche regioni italiane con una mappatura aggiornata c’è l’Emilia Romagna. Spiega il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Gian Vito Graziano: «Non avere una carta geologica significa è come privarsi di una sorta di servizio sanitario. Non si può prescindere da un servizio così importante come la sanità del territorio. La Carta geologica è la base su cui possono costruire tutti gli altri strati tematici, come quello della conoscenza sismica, idrogeologica o di qualunque uso e consumo del suolo».

Conoscere bene la Terra è fondamentale

Insomma, ha continuato, «è la base su cui investire per sviluppare le strategie future, tra cui quelle che riguardano la prevenzione sismica». In base alle conoscenze sulla conformazione della terra che sono in perenne evoluzione come tutta la scienza, si «può anche rivedere la classificazione sismica, ma come facciamo a farlo se abbiamo una copertura solo del 40%?», si è chiesto in tono retorico Graziano, rimarcando che «è fondamentale coprire l’interanazione e ragionare su quei dati».

Altre scosse in Emilia

Una scossa di magnitudo 3,6 è stata registrata in Emilia alle 8:48 dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). La scossa, a 6,1 km di profondità, ha avuto epicentro nel Modenese in prossimità di Concordia. Poco prima ce ne è stata un’altra di 2,8 a San Possidonio, a profondità 9,7 e alle 8:20 un’altra di 2,5 di magnitudo a profondità 9,7 a Mirandola.

Inchiesta all’Aquila

Il pm Picardi ha chiesto 5 mesi di reclusione per il vescovo ausiliare dell’Aquila, Giovanni D’Ercole, coinvolto con altri 4 nell’inchiesta sul tentativo di truffa con i 12 milioni per il sociale stanziati tramite la Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo. Il presule ha scelto il rito abbreviato ed è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio.

da MetroNews.it

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